23 ottobre, 2006
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4 Comments:
CIAO. vedo che sei ancora in attività.
Complimenti.
ho anche inserito il link sul mio sito www.veleedintorni.com.
La gente viene, guarda e apprezza le tue foto. E poi vengono a dirmelo.
spero ti faccia piacere.
Alberto
BENTORNATO PIGRONE !!
Vince
Grazie a due vecchi amici (e quando dico "vecchi" so quello che dico)
Erano notti da sdraiarsi sul tetto del fienile, sulle tegole calde, a far compagnia alle civette. La Galassia ruotava lentamente su sé stessa, così vicina da sentirla cigolare come la ruota di un vecchio mulino.
Sotto e sopra le tegole la vita s’indaffarava in forme piccole e grottesche: zampe e penne, elitre, squame, nere corazze. Suoni quasi impercettibili che scaturivano da fughe disperate, collisioni, morti ammazzati.
Ogni tanto una meteora spezzava le costellazioni e il filo sottile dei miei ricordi.
Che riportavano sempre a tre grossi gradini di pietra grigia, un portone appena sbilenco, un androne che sapeva d’umido e mastice per biciclette.
Salivo a occhi chiusi quattro rampe di scale carezzando la balaustra di marmo levigato.
Bussavo piano, convinto che fosse ultima volta.
Vorrei schiacciare i tuoi occhi come chicchi d’uva scura, perché io possa essere l’ultimo ricordo.
Vorrei colarti oro fuso nelle narici perché più nessun odore d’uomo le faccia fremere.
Vorrei strapparti le unghie perché non scrivano più a lettere di sangue la tua rabbia e il tuo piacere.
Vorrei bruciarti la pelle perché più nessuna mano la percorra tremante.
Vorrei mozzarti la lingua perché non pronunci altri nomi dopo il mio.
Vorrei ucciderti perché tu non muoia mai nei miei pensieri.
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